10 Gen 2010 - Da qualche giorno a questa parte si e' ricominciato a parlare della riforma fiscale.
Stranamente come sempre, all' avvicinarsi di un periodo elettorale, questa volta tocca alle regioni, gli esponenti politici italiani si svegliano di botto e cominciano a rilasciare interviste su tutto e di piu'.
Nel caso della riforma fiscale, a far partire le danze anche questa volta e' stato niente meno che il presidente del consiglio, che non ha fatto altro che riproporre un' idea risalente alla sua prima legislatura del 1994.
Un ottimo passo avanti se solo pensiamo che sono passati 15 anni e qualche crisi finanziaria, evidentemente, tutto questo non deve aver provocato il minimo cambiamento nella struttura della societa' italiana, visto il riproporre delle stesse considerazioni di allora.
Un' altro aspetto a dir poco comico e' dovuto al fatto che i nostri politici stanno gia' affilando le armi al solo sentir parlare di una semplificazione delle aliquote di tassazione che passerebbero a 2 ( 22 % e 33 % ) al posto delle 5 attuali.
Ci sono gia' dichiarazioni pro e contro, ma che senso hanno ? Di solito una riforma va' prima di tutto studiata nell' ambito del quadro economico in cui versa il paese e secondariamente discussa dopo la sua stesura anche solo preliminare.
Perche' allora parlarne ora, senza ancora aver messo mano ad un semplice studio ? Nessuna risposta, l' unica e' che non e' dovuto al fatto che si stanno avvicinando le elezioni regionali !!! Ma allora peerche' giustificarsi in tal senso ?
L' impressione e' che qualcuno abbia la coda di paglia............
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