giovedì 3 gennaio 2013

ASILO E NIDI COME RISPARMIARE


In piena crisi economica, risparmiare diventa un must, uno dei costi che pesa notevolmente sui bilanci familiari è quello inerente il nido e l’asilo, ritenuti decisivi per lo sviluppo dei bambini ma anche passaggio fondamentale nella vita delle famiglie.

Parcheggiare i bambini per famiglie dove i genitori hanno un'attività lavorativa nel nostro paese è sempre più spesso un trauma, per la difficoltà ad accedervi e a causa dei costi da sostenere.
Nella recente Legge di Stabilità, i servizi dell’Infanzia, sono stati scaricati di fatto a Regioni e Comuni. 
Nella realtà a mancare non sono le scuole per l’infanzia, ovvero quelle per bambini dai 3 ai 6 anni, ma i nidi, la cui diffusione non è abbastanza capillare.

Nonostante la copertura vari dal Centro-Nord al Sud, gli asili nido nel nostro Paese sono presenti soprattutto nelle città.
Il reddito conta perché è sullo stesso che variano le rette, essendo il prezzo determinato nel 75% dei casi in base all’Isee, nel 20% dei casi in base al reddito familiare e nel restante 5% con una quota unica.
Famiglie con redditi medi arrivano anche a spendere fino a 500 euro. In media, il prezzo di un nido comunale per una famiglia si aggira intorno ai 300 euro che, considerati i dieci mesi di frequenza, diventano 3.000 a fine anno.

Bonus asili :
Una riduzione di tali costi passa dalle agevolazioni fiscali, pur minime:
la detrazione Irpef del 19% spetta ai genitori di bambini di età compresa tra i tre mesi e i tre anni ed è valida per asili pubblici e privati.
Il limite massimo su cui è possibile calcolare la detrazione Irpef è di 632 euro per ciascun figlio, per uno sconto massimo di imposta pari a 120,08 euro.
La detrazione del 19% si applica in sede di dichiarazione dei redditi.

Accettare i cambiamenti vincenti
Spesso, per risparmiare, si devono accettare anche nuove soluzioni, è’ il caso dei Tagesmutter, ovvero gli asili nido domiciliari dove è possibile affidare a una figura professionale con funzioni di assistente domiciliare all’infanzia i propri bambini.
Molto diffusi nel Nord Europa, sono un’opportunità per le donne con un'occupazione lavorativa. Nei tagesmutter è possibile lavorare dopo aver seguito corsi di formazione ad hoc e dopo aver ottenuto i permessi necessari.
I vantaggi sono molteplici, orari più flessibili, numero dei bambini da gestire minore, attenzione maggiore vista la platea ridotta a poche unità, meno casi di contagio delle malattie infettive che, ovviamente, comporta costi per le cure.

Sistema pubblico e privato insieme è meglio.
A Segrate, comune dell'intherland milanese, le liste di attesa per i nidi risultano azzerate.
Risultato reso possibile grazie ad una politica di sinergia tra il settore pubblico e quello privato.
Che ha permesso di incrementare il numero di posti disponibili nei nidi.
Tra strutture comunali, convenzionate, aziendali e private, i posti assicurati nel 2010/2011 coprivano oltre il 70% della domanda potenziale, più del bisogno complessivo reale.
Il sistema ha usufruito dei contributi ottenuti dalla Regione Lombardia, il Comune ha potuto stipulare nuove convenzioni con nidi privati, incrementando i posti della propria offerta educativa.

Convenienza e sviluppo dal km zero

Si parla tanto di ecologia e di green, bene sarebbe ora di pensarci realmente anche per i nostri figli.
Se, nel campo dell’energia e dei materiali, l’asilo passivo è una frontiera interessante ma certo non facilmente rintracciabile in tutti i contesti, più semplice è trovare, la convenienza sul fronte del cibo, scegliendo strutture che privilegiano il km zero o la filiera corta.
SI consiglia di cercate, nelle località in cui si risiede, le strutture, pubbliche o private, che utilizzano ortofrutta, pane e altri prodotti provenienti dai produttori locali.
I genitori, per spendere meno, devono anche farsi partecipi del cambiamento, magari nei Comitati per le Mense, un modo per risparmiare, ma anche per ottenere la razionalizzazione delle risorse e un maggior controllo sui prodotti.
I bambini, mangiano meglio, i genitori, spendono meno, le aziende locali potrebbero svilupparsi e magari aver necessità di mano d'opera.

Nessun commento:

Posta un commento